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Patrimonio culturale

Il formaggio Piave DOP è espressione del territorio dove viene prodotto e porta con sé, negli oltre 30 paesi dove viene esportato, un ricco patrimonio ambientale, alimentare e culturale.

È nei boschi, nei prati e nei pascoli della montagna bellunese che inizia il percorso per la produzione del formaggio Piave DOP.  Spesso i prati sono frutto di interventi attuati dagli stessi allevatori per riportarli a quella naturale ricchezza polifita che a volte l’andamento climatico riduce. Assieme ai prati, che permettono la produzione di buona parte del fieno, i pascoli sono elementi essenziali di questo ambiente e offrono la possibilità dell’alpeggio estivo.

L’obiettivo è duplice, avere un ottimo prodotto sotto il profilo nutrizionale e la salvaguardia del territorio dall’espansione incontrollata del bosco, dall’incuria e dall’abbandono. È forte la convinzione che solo da un ambiente integro e curato nascono progetti che hanno futuro e che pensano alle nuove generazioni.

Dal punto di vista alimentare il formaggio Piave rappresenta un eccellente candidato della Dieta Mediterranea, modello nutrizionale riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità ed indicato dalla FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) come tra i più sostenibile del pianeta.

Nel modello della Dieta Mediterranea infatti vi sono alcune caratteristiche imprescindibili, come la genuinità degli ingredienti, le tecniche tradizionali di produzione e il legame con il territorio, elementi che contraddistinguono da sempre il Piave DOP.

Figlio delle Dolomiti Bellunesi, il formaggio Piave DOP deve le sue origini alla tradizione, all’esperienza e all’antico “saper fare” dei casari locali che lavoravano il latte dei piccoli allevatori nei “kasèi”, ovvero le latterie turnarie, nate nell’ottocento in un paesino di montagna sopra Belluno, e diffuse in breve tempo in tutti i paesi, grandi e piccoli, della provincia.

Il formaggio Piave DOP è così espressione di una lunga storia di cooperazione Bellunese, dove le realtà locali, assieme ad altre strutture quali le malghe, rappresentano oggi il veicolo di trasmissione delle antiche regole dell’arte casearia rispettosamente applicate nella produzione dei formaggi tipici, nonché delle realtà produttive la cui rilevanza in termini socio economici non può essere messa in discussione.